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E' aperta ogni venerdì non festivo dalle 21 alle 22:30.

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GTAC04S TON854 - TON858 - TON848 - TON841 Quincinetto centro paese Colle della Lace
GTAC050 TON831 Quincinetto centro paese Le Capanne (Quincinetto)
GTAC06S TON707 - TON719 Fondo (Traversella) Alpe Chiaromonte
GTAC06N TON719 - TON831 Le Capanne (Quincinetto) Alpe Chiaromonte
GTAC07N TON708 Fondo (Traversella) Bocchetta delle Oche

 

Per tutto il mese di luglio  fino alla fine di agosto sarà  possibile visitare la mostra fotografica di Luca Fassio dedicata alle bellissime montagne del canavese  accompagnata dalle poesie di Gaia,  vi aspettiamo numerosi ! 

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Cicloescursionismo
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Venerdì 5 maggio si chiudono le iscrizioni della ciclo-escursione in oggetto,

che si svolgerà domenica 28 maggio.

DESCRIZIONE:

L'itinerario descritto qui di seguito va da Lecco a Trezzo; corrisponde quindi al nostro percorso di ritorno.

Percorso
Il percorso della ciclabile dell'Adda  si snoda in parte su pista ciclabile ed in parte su sterrati, comunque fuori dal traffico veicolare. Questo rende l'itinerario, esente da difficoltà altimetriche, adatto a tutti e percorribile in entrambi i sensi di marcia. 
Il percorso
 La pista ciclabile dell'Adda si sviluppa a sud del lago di Como, nel parco dell'Adda nord e segue costantemente il corso del fiume che, dopo poche centinaia di metri da Lecco, forma il lago di Garlate grazie all'ausilio di una diga. Da Calolziocorte, dove il fiume ha un alveo ancora piuttosto ampio, l'Adda si incanala rapidamente in un letto più moderato che continua il suo viaggio in direzione degli altri paesi del lecchese costruiti in prossimità delle sue sponde: Olginate, Farnisetta superiore, Airuno, Villa d'Adda, Imbersago, Paderno d'Adda si susseguono uno dopo l'altro alternandosi ai paesaggi tipicamente fluviali. L'Adda cambia poi provincia sconfinando in quella di Monza e Brianza dove si incontrano tre delle quattro centrali idroelettriche storiche ma ancora perfettamente funzionanti. Celebri sono le immagini della Taccani di Trezzo riflessa nelle acque del fiume.
 
Lecco, la località dove si svolge il Festival del viaggio Immagimondo, è una delle città più belle della Lombardia: incastonata come una gemma preziosa fra le Prealpi Lombarde ed il lago di Como, protetta dalla sagoma seghettata del Resegone, accarezzata dal corso dell'Adda, ha davvero molto da offrire ad un viaggiatore lento.
La ciclabile dell'Adda inizia nel comune di Lecco per entrare in quello di Pescate dopo meno di 700 metri. Dal parcheggio una leggera discesa su asfalto dà il via alle danze: davanti a voi il corso dell'Adda che scivola verso sud e una diga, quella del Ponte Alessandro Manzoni per restare in tema Promessi Sposi. Bastano poche centinaia di metri e l'asfalto diventa strada bianca proprio in concomitanza con l'ingresso nel comune di Pescate. Se vi siete scordati di far scorta d'acqua, potrete rifarvi a solo 800 metri dal punto di partenza.
 
Pescate, come recita il cartello di benvenuto, è un paese manzoniano posto tra fiume, lago e monte ed in effetti è proprio così: quest'area del lecchese fu la location scelta dallo scrittore italiano per realizzare il suo capolavoro letterario, la storia di Renzo e Lucia a cavallo fra XVI e XVII secolo.
Ad ovest di Pescate si estende il Parco Regionale del Monte Barro, una meta piacevole per una passeggiata alla scoperta della ricca biodiversità. 
La pista ciclabile dell'Adda procede su sterrato per circa un chilometro prima di iniziare a costeggiare il lago di Garlate e trasformarsi da strada bianca ad una striscia di linoleum rosso. Pedalando lungo il laghetto vi accorgerete di quanto le case sorgano vicine all'acqua, una vera e propria risorsa fin dall'antichità.
La ciclopedonale, in certe tratte a ridosso dei centri urbani, è frequentata dai locali per gli spostamenti lavorativi, dalle famiglie che approfittano della frescura e della presenza dei parchi giochi lungo il lago, dai mountain bikers alla ricerca di un percorso facile per allenarsi.
 
Sulla riva occidentale del lago di Garlate incontrerete diversi parchi ed aree verdi dove rifocillarvi o fare una pausa di qualche minuto. Dalla primavera al primo freddo autunnale la superficie dell'acqua è popolata da diverse specie ornitologiche che trovano qui l'ambiente ideale per la riproduzione. Dai germani reali alle folaghe alle gallinelle d'acqua, se siete appassionati di birdwatching questo è senza dubbio un buon posto per una sosta avvistamento! 
Pedalate a fianco dei parchi “La Punta” e “Le Torrette” dove comode panchine ed una fontana sanno concedere un po' di quiete a chi la sta cercando. 
Voltando le spalle alla strada potrete ammirare le ultime case di Lecco all'orizzonte dove l'Adda inizia il suo viaggio verso la pianura uscendo dal lago di Como.
 
Un breve tratto sterrato nel verde anticipa il ritorno della ciclabile dell'Adda a fianco di Via Statale, la strada principale che attraversa la località. L'itinerario continua ancora per poche centinaia di metri sul largo marciapiede di via Statale oltrepassando il Vittoria Cafè e l'Hotel Nuovo, costeggiando il retro del Mc Donald's e riemergendo su Via Statale a due passi dal Supermercato Sisa e da una gelateria. Per fortuna la pista ciclabile torna presto a costeggiare il lago facendovi superare l'edificio del circolo Arci di Garlate e dei giardinetti piuttosto curati con vista sull'acqua.
In questo tratto vi accorgerete di quanti siano i pescatori a caccia di fortuna in riva al piccolo specchio d'acqua lombardo. Sulla riva opposta del lago, Vercurago e Maggianico appaiono come isole divise fra loro dalla Rocca dell'Innominato e sovrastate dal Monte Resegone.
Ciclabile dell'Adda
I
l lago di Garlate è strettamente legato alle figure manzoniane di Renzo e Lucia anche se non si conosce il comune esatto dove vissero i due protagonisti nel romanzo. L'addio ai monti di Lucia è dedicato proprio a questo bacino che confluisce nel lago di Olginate situato più a sud. Un monumento ad àncora e lo sbarramento di Calolziocorte–Olginate decretano la fine del lago di Garlate con il suo perimetro di 9,5 km. 
La ciclabile dell'Adda, prima di iniziare a costeggiare il lago di Olginate, supera a lato lo sbarramento del fiume e, passandoci sotto, il successivo cavalcavia che unisce i paesi sulle sponde opposte. Pochi metri dopo, la pista si immette in una strada carrozzabile lunga circa 100 metri per poi ritornare, in men che non si dica, un'esclusiva per pedoni e ciclisti. Procedendo lungo l'itinerario incontrerete quasi subito ciò che resta della rocca Villa d'Adda Sirtori risalente al XVIII – XIX secolo. 
 
Se amate i luoghi un po' fuori dall'ordinario ed avete un paio di ore di tempo a vostra disposizione, non distante dalla ciclabile dell'Adda si incontra la strada che sale verso Consonno (inserto su Consonno) ed i bei panorami sull'Alta Brianza. Il lago di Olginate bagna i comuni di Calolziocorte ed Olginate e non può certo vantare dimensioni esagerate. La ciclabile costeggia il bacino, che si trova a quota 198 metri, senza mai allontanarsi eccessivamente. A 8 km dall'inizio dell'itinerario, subito dopo aver oltrepassato un piccolo parco, vi ritroverete a pedalare di nuovo su strada bianca ombreggiata.
 
Dopo 10 km l'Adda si allontana dai centri abitati e con lui anche la pista ciclabile che, da ampia e comoda strada sterrata, diventa un sentiero più stretto dove possono comunque pedalare due biciclette insieme. Con ampi e sinuosi tornanti la velocità del corso d'acqua rallenta mentre il letto del fiume è sempre più largo. In questo tratto la Natura regna sovrana e non sarà difficile osservare un airone cenerino o un piccolo martin pescatore sfuggire alla vista tra la vegetazione; infatti sul lato opposto del fiume la vegetazione è composta soprattutto da canne e bassi arbusti, il perfetto rifugio per molte specie di volatili acquatici.
All'altezza del comune di Airuno - ve ne accorgerete subito per la presenza di un monumento in legno che indica la vostra posizione - la ciclabile dell'Adda entra in un tratto boschivo ed ombreggiato. Le ultime propaggini delle Prealpi lombarde svettano oltre l'Adda all'orizzonte ricordando un quadro del periodo del Romanticismo: da Airuno in avanti troverete solo pianura e qualche collina!
 
Il sentiero si stringe diventando quasi un single track e la vegetazione si infittisce nascondendo l'acqua alla vista. La polvere alzata dalla ruota può risultare fastidiosa se avete con voi la macchina fotografica, cercate di proteggerla bene prima di iniziare lo sterrato. Il paesaggio cambia: iniziano a comparire campi coltivati, in estate è il granoturco a dominare la scena con la complicità di qualche papavero rosso. Grandi casolari abbandonati rendono i paesaggi più interessanti e colorati, i silos ancora intatti sono ricoperti da piante rampicanti che nel corso degli anni cancelleranno ogni traccia della loro presenza, il profondo mutamento di quest'area rurale a stretto contatto con il fiume Adda è tangibile e chiaro. Dopo 15 km lo sterrato ritorna ad essere asfalto e vi ritroverete nel paese di Brivio. Una sbarra metallica decreterà il vostro ingresso nella località: attraversatela senza mai perdere l'Adda di vista e godendovi i bellissimi scorci sul castello e sulla sponda opposta. Brivio è un luogo interessante dove trascorrere qualche ora alternando una visita ai siti storici presenti ad uno spuntino a base di pizza, di gelato o, perché no, sedendosi in riva al fiume per sorseggiare una birra gelata.
 
Seguite le indicazioni per le frazioni di Tozzo e Molinazzo ed il sentiero CAI in direzione del Ponte di Paderno ed Imbersago. Molinazzo è minuscola ma molto pittoresca, merita una fotografia. A Tozzo (16 km) ricomincia la vera e propria ciclabile dell'Adda: una volta superata la sbarra di metallo che non permette l'accesso ai veicoli motorizzati, si ricomincia con lo sterrato. Avanzate fra fichi selvatici e arbusti che vogliono invadere il sentiero, costeggiate il fiume e presto approderete all'ingresso di un corridoio naturale fresco e piacevole da attraversare! All'altezza di Calco incontrerete un pannello informativo molto interessante sull'ambiente fluviale ed in particolare sulla garzaia degli aironi. Trascorsi 18 km dall'inizio della ciclabile, una suggestiva fontana in pietra invita i ciclisti a rabboccare le borracce ed a rinfrescarsi: ghiaia, sabbia, terra battuta, nonostante sia pianura non è detto che non facciate fatica... approfittate della presenza di acqua potabile!
 
Lungo l'itinerario appaiono i cartelli marroni che indicano la presenza e la distanza dall'Ecomuseo di Leonardo, una delle principali attrattive del Parco Adda Nord. Ma perchè l'idea di un Ecomuseo dedicato al genio Leonardo Da Vinci proprio lungo l'Adda? Leonardo visse alla corte di Ludovico il Moro a Milano per diverso tempo e rimase folgorato dal fiume che attraversa l'Alta Brianza, soprattutto nel periodo in cui sostò a Vaprio d'Adda. All'epoca, stiamo parlando degli anni a cavallo tra il XV ed il XVI secolo, Milano era percorsa da numerosi canali navigabili. Il problema però era un altro: da Lecco era possibile trasportare merci a Milano (e viceversa) navigando l'Adda ma un tratto del fiume, quello da Cornate a Vaprio era punteggiato da enormi rocce che rendevano impossibile il passaggio delle chiatte così, durante ogni viaggio, i mercanti erano costretti a trasferire il carico dalle imbarcazioni agli animali da soma. Questi venivano guidati nel bosco, su stretti e scoscesi sentieri fino all'Adda che più a sud riprendeva il proprio corso mite e facile da navigare.
 
Dopo 20 km dall'inizio della pista ciclabile dell'Adda si giunge ad Imbersago ed al famoso traghetto a fune del Maestro fiorentino. Ancora oggi funzionante, il traghetto a fune è una sorta di grande zattera in grado di trasportare anche due automobili, si muove perpendicolarmente al moto dell'acqua e permette l'attraversamento dell'Adda senza dover ricorrere ai moderni ponti.   Avanzando 50 metri verso sud incontrerete nuovamente lo sterrato della ciclabile che potrete riprendere a pedalare una volta superata la sbarra di metallo. Poco più avanti, alla vostra destra, vedrete un'area picnic all'ombra dove si può sostare per una pennichella o uno spuntino. In un paio di chilometri fuoristrada arriverete ad una chiusa dell'Enel dove l'Adda convoglia dividendosi in due rami paralleli uno più alto e stretto ed uno più basso ed ampio.
Ancora poche pedalate sull'asfalto e vi apparirà davanti il ponte di ferro di Paderno d'Adda. Se vorrete fare un giro in paese sarete costretti ad affrontare la ripida salita di circa un chilometro fino all'altezza del ponte, se non foste interessati invece potrete continuare a seguire la ciclabile dell'Adda mantenendovi bassi lungo il fiume.
Ciclabile dell'Adda
Proseguendo lungo il fiume si attraversa un parcheggio e si riprende a pedalare sempre su asfalto in direzione del Ponte di Ferro che, in circa 400 metri, oltrepasserete. La struttura è massiccia e piuttosto imponente: ci si sente proprio piccoli al cospetto di questa opera ingegneristica... chissà cosa avrebbe pensato Leonardo ritrovandosi davanti questo mostro di ferro! La ciclabile è stretta per passare in automobile ma potrebbe capitarvi di incontrare il camioncino della manutenzione e di dovervi rintanare fra la vegetazione per farlo passare. Appena oltre il ponte si vede chiaramente la diga Edison affiancata da un edificio e da una chiesetta. Attraversate il ponticello e proseguite il vostro itinerario ciclabile fra i due rami dell'Adda: uno visibile alla vostra destra ridotto a poco più di un canale viene chiamato Naviglio di Paderno, il secondo nascosto dalla vegetazione ma onnipresente è il fiume Adda vero e proprio. Questo tratto di percorso, la lingua di terra racchiusa tra l'Adda e il Naviglio di Paderno è forse quello che stavate cercando di raggiungere: l'Ecomuseo di Leonardo! Parzialmente asfaltato e protetto da guard rail, in parte sterrato, il tracciato che attraversa l'ecomuseo è piuttosto suggestivo: vi sembrerà di trovarvi in un canyon! Pedalate e godetevi la serenità di questo luogo ricco di storia, natura e... anche un po' di leggenda!
 
Sono ormai trascorsi 27 km dall'inizio della ciclabile e siete finalmente giunti nel comune di Cornate d'Adda e più precisamente nella frazione di Porto d'Adda. La sede della proloco è dislocata a ridosso dell'itinerario ciclabile, la individuerete alla vostra destra: in estate è spesso aperta per fornire informazioni ai pedoni ed ai ciclisti. Fornita di un deposito per le bici, è un buon punto di sosta per visitare la sede dell'ecomuseo. Andate avanti ed in soli 50 m vi troverete di fronte ad una lunga e ripida scalinata, sopra le vostre teste si erge il Santuario di Santa Maria della Rocchetta risalente al XIV secolo, 23° tappa del Cammino di Sant'Agostino! Se aveste la possibilità di lasciare la bicicletta al deposito bici o se aveste la fortuna di incontrare il custode del santuario sulla vostra strada, non perdete l'occasione di risalire le scale, osservare il tratto di fiume impossibile da navigare dall'alto, visitare il santuario, la cisterna romana, i resti medievali ed ascoltare le interessanti narrazioni di Fiorenzo Mandelli, il mitico custode di questo luogo. All'inizio della scalinata del santuario, se sarete attenti noterete l'indicazione per il Camino di Sant'Agostino, ma di cosa si tratta?
 
L'itinerario si lascia alle spalle il Santuario e scende a destra del Naviglio della Martesana. Il sistema delle chiuse aveva lo scopo di permettere la navigazione anche in questo punto più tortuoso del fiume. Venne pensato da Leonardo Da Vinci a cavallo tra il XV ed il XVI secolo ma poi fu realizzato solo due secoli dopo. La ciclabile continua su asfalto ed in poche pedalate vi troverete di fronte ad una delle tre centrali costruite lungo questo tratto di fiume sfruttabile a livello energetico, la Bertini della Edison. Il tracciato diventa nuovamente sterrato fino a quando non raggiungerete la centrale elettrica Esterle, un mastodontico edificio di inizio 1900. La ciclabile ritorna ad essere asfaltata mentre si costeggia l'edificio caratteristico dal punto di vista estetico visto il rivestimento in mattoncini rossi. Pedalando si fiancheggiano anche i ruderi di un mulino risalenti al XV secolo... chissà come doveva essere!!!
 
All'altezza della centrale Taccani, la più fotogenica delle tre incontrate, il fiume Adda appare come immobile dando vita ad un finto lago: in realtà, in questo punto, il fiume svolta quasi a gomito ma il suo letto è così ampio da non dare troppo nell'occhio! La Taccani si riflette nell'acqua e vien davvero voglia di fotografarla. Da Trezzo partono le imbarcazioni per l'esplorazione fluviale. 
In poche pedalate si curva seguendo il corso dell'acqua fin quasi davanti alla Taccani dove è possibile sedersi in riva al lago e riempire le borracce dalla fontanella.
 
La ciclabile dell'Adda prosegue aggirando la centrale e staccandosi dal fiume per poche decine di metri. In questo punto, infatti, l'itinerario segue un piccolo canale che, poco più avanti, finisce con lo scomparire nel corso d'acqua. Vedrete, dopo un chilometro di bicicletta dalla Taccani, la passerella di recente costruzione che permette di attraversare l'acqua e raggiungere il villaggio operaio di Crespi d'Adda, Patrimonio UNESCO. Se non ci siete mai stati vale veramente la pena organizzare una visita sia per le caratteristiche architettoniche degli edifici di fine 1800, sia per la storia di questo luogo fuori dal tempo!
Per attraversare la passerella dovrete scendere una scalinata. Dalla passerella si scorge lo sbarramento di Trezzo. Dopo l'asfalto, tornerà lo sterrato a farvi compagnia e, una volta che vi sarete lasciati alle spalle l'ombra dell'autostrada potrete godere del silenzio della natura in uno dei tratti più belli dell'intero percorso.

COMINICATO GRADUATORIA CANDIDATI BANDO JERVIS:

La commissione incaricata dopo l'esame delle domande ricevute e i colloqui con i partecipanti al bando per la gestione del rifugio G. Jervis, e ha deliberato la scelta di tre candidati idonei alla gestione, secondo la seguente graduatoria: 

1  - Sabrina Rosa e Luca Pacino 

2  - Marta Rivetti 

3 - Davide Ceresa Prina 

La gestione del rifugio è assegnata ai sigg. Sabrina Rosa e Luca Pacino.